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Nulla nasce dal nulla. Se navighiamo un po’ su internet e digitiamo questa frase su un qualsiasi motore di ricerca troveremo milioni di pagine e scritti. Questo, chiamiamolo pure aforisma, ha riempito le notti di illustri filosofi e sintetizzando

, senza avventurarci in inutili digressioni incomprensibili ed ostiche anche al sottoscritto, ci suggerisce semplicemente che quello che si mostra ai nostri occhi, salvo non sia qualcosa che la natura spontaneamente offre, non dipende da un colpo di bacchetta magica ma dal divenire delle cose che hanno subito un processo di mutamento a volte naturale, come può essere il bruciare della legna, a volte indirizzato e voluto dall’uomo che trasforma tutto quello che è in suo possesso e lo circonda.

Parlare quindi della Corri Nuoro mi riporta a questa frase. Nulla nasce dal nulla. Quando ci rechiamo a correre in una qualsiasi località troviamo tutto allestito e pronto per supportare lo sforzo fisico che ci attende. Ma quello che si presenta ai nostri occhi non si materializza per incanto ma è il frutto di un lavoro pianificato e portato avanti da mesi alacremente dalle persone. C’è un organizzazione intorno che studia, pensa, si confronta, dibatte, s’innervosisce e prova umilmente a risolvere problemi. Purtroppo o forse meglio chi lo sa non lo fa per lavoro, non è un mestiere per cui ci si iscrive alla Camera di Commercio, è privo di una indispensabile cultura manageriale, è figlio dei ritagli di tempo, sempre più dilatati invero, che si riesce a dedicare. Il volontariato nasce da un semplice stato d’animo che è quello di chi mette a disposizione gratuitamente e spontaneamente la propria opera per finalità diverse tutte riconducibili a quel terzo settore che vuole che in ciò che si fa sia assente il tornaconto personale. Non tutti comprendono che le cose non arrivano mai da sole e a volte diventa difficile spiegare che anche l’aspetto apparentemente meno rilevante di una manifestazione ha richiesto tempo e tormenti. Un esempio può chiarire. Le transenne sul percorso non sono fiorite un mattino dopo un acquazzone! Hanno richiesto un analisi preventiva del quantitativo necessario all’esigenza gara, hanno richiesto l’elaborazione di una domanda da presentare all’ufficio protocollo del Comune, hanno richiesto diversi interventi diretti e sollecitazioni al servizio manutenzione e lavori pubblici e all’assessorato allo sport per garantirne certezza e fruibilità, hanno richiesto il versamento di una caparra, hanno richiesto l’acquisto di catena e lucchetto per evitare che qualche buon tempone le trafugasse, hanno richiesto un mezzo apposito dove poterle caricare e trasferire in piazza, hanno richiesto mail, sms e telefonate per fissare un appuntamento per andare a prenderle, hanno richiesto un pomeriggio intero per caricarle e scaricarle, hanno richiesto braccia e gambe di volontari che le indirizzassero nei punti prestabiliti precedentemente da chi ha pianificato tutto, hanno richiesto che venissero riposizionate lì dove erano state prelevate. Hanno richiesto in buona sostanza tanto lavoro….a gratis perché questo è lo spirito che anima questo genere di cose! Moltiplicate questo per ogni cosa presente sabato pomeriggio e non riuscirete comunque a percepirne il volume se non siete addentro all’organizzazione.

Nulla nasce dal nulla. Se non si entra in quest’ottica diventa difficile offrire un prodotto che con tutti i suoi difetti, le sue percettibili mancanze, il suo aspetto non da Kermesse internazionale ha un solo scopo: regalare a chi viene da fuori una giornata in cui si senta assistito, un pomeriggio in cui ha il piacere di trovare una piazza festante e allegra, dove può correre e soffrire lungo 2km800 metri, da ripetersi 4 volte, interamente chiusi al traffico, in piena sicurezza, col trasporto del pubblico pur in presenza di qualche immancabile cafone. Un percorso che esalta gli atleti perché vario, impegnativo e mai monotono. Dal lungo tratto in piano dove esalti la velocità, dove la falcata è ampia e ritmata. Alla salita coi suoi continui cambi di direzione in cui prevale l’agilità, l’essere leggeri, reattivi ed elastici. Un percorso che puoi decidere di affrontare in modo competitivo e agonista oppure in modo ludico e scanzonato. Il piacere dello stare insieme prescinde dal tempo impiegato e dal sudore versato. E poi cosa di non poco conto attraversare vie che sono il cuore della città dove il numeroso pubblico ammira il tuo sforzo e a volte ti incita, ti sorride e qualcuno ti sfotte pure. Purtroppo succede anche questo. Complimenti a Oualid e a Domenica freschi vincitori di questa 15ima edizione, e grazie ai presenti venuti in massa da tutta la Sardegna, siete voi ad alimentare il nostro motore.

Nulla nasce dal nulla dicevo. Quando ho chiuso gli occhi verso le 02.15 del mattino avevo una tale stanchezza addosso che non sono riuscito a prendere sonno immediatamente. Ripercorrevo la splendida giornata cercando di catturare i momenti più divertenti, quelli più difficili, quelli carichi di tensione (per fortuna pochi e stemperati subito). Ho scorto le immagini dei tanti amici di fuori che immancabilmente trascuro in questa giornata e che a volte ci ricoprono di elogi imbarazzanti per quanto lusinghieri e ben accetti e dei tanti soci che con le riconoscibili magliette rosse si sono adoperati affinché nel nostro piccolo potessimo regalare quello che una competizione come questa deve dare. Un emozione da portarsi addosso. Prendersi cura degli altri richiede dedizione, abnegazione, qualche incazzatura e un incrollabile passione per ciò che si fa. Ma alla fine i vincoli che legano ci uniscono più che mai.

La Corri Nuoro non nasce dal nulla. Ci sono solo amici che dedicano tempo e fatica provando a trasformare un normale pomeriggio di maggio in un ricordo che ci piacerebbe rimanesse a lungo tra i presenti.

Anche questa volta vi regalo una perla del duo Hart-Bonamassa. "I'll take Care of you". Questa canzone credo di averla ascoltata un migliaio di volte ultimamente. Attenzione c'è un cuore ferito che parla in queste note....quindi cuffiette, spegnete la luce, sdraiatevi sul letto, chiudete gli occhi e lasciatevi andare...dal minuto 3'20'' sarà difficile tornare indietro e non essere sopraffatti dai ricordi....chi non si è preso cura di te almeno una volta...

Poesia in note Beth Hart & Joe Bonamassa "I'll Take Care of you"

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