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Qualche tempo fa sono stato accusato di avere un cuore freddo, insensibile, arido come la terra del deserto dipinto in Arizona. Nel tuo cuore non sboccerebbe nemmeno il fiore del deserto mi veniva ripetuto. Non avendo un cuore sensibile tali affermazioni mi lasciavano indifferente.

Non mi toccavano. Un giorno stufo di questa litania mi sono recato in Svizzera a Ginevra dove c’è il centro trapianti di organi più efficiente e specializzato al mondo. Mi ha ricevuto il Dottor Carl Heartofstone. Ho spiegato all’emerito il mio problema. Inizialmente mi ha suggerito di fare un esame presso la stessa struttura per vedere se c’erano margini di miglioramento. A volte la dolcezza, il calore, il sentimento sono semplicemente nascosti. Stentano ad emergere, hanno trovato un rifugio, il più delle volte causato da qualche trauma avuto, dal quale non vogliono più venir fuori. Ho fatto alcuni test ma sono stati negativi. Alla domanda cos’era la cosa che mi aveva emozionato di più al mondo ho risposto “leggere i necrologi d’estate!”. A quel punto il Dottore è stato molto chiaro ed esplicito: ”Lei ha bisogno di un nuovo cuore. Con questo non andrà molto avanti”. Gli ho risposto quale fosse la soluzione e lui mi ha fatto vedere una statistica dei suicidi per amore degli ultimi 20 anni. Tantissimi ho pensato. La struttura privata era specializzata nel trapianto di questi cuori. Da subito mi ha fatto capire che c’era da aspettare un po’. Avevano diverse unità mobili che bazzicavano nei viadotti più alti della città in cerca di donatori più o meno consapevoli. L’unica difficoltà era riuscire a carpirgli la firma di consenso al trapianto prima del trapasso.

Venerdì mi è giunta la telefonata dal dottor Heartofstone. “Signor Stefanopoli, abbiamo un cuore nuovo per lei. Prenda il primo aereo e venga qui a Ginevra”. Ho preso un volo Ryanair e alle 12.00 ero già sotto i ferri. Come la carne arrosto. Finalmente il mio sogno diveniva realtà. Mai più un cuore freddo. Voglio anch’io sentimenti, voglio provare emozioni e regalare sorrisi col cuore. Prima dell’operazione il dottore è stato risoluto e categorico. Non avrebbe potuto rivelarmi il nome del donatore per questioni di Privacy. Però mi ha detto che leggeva Shakespeare, Sparks, che ascoltava Laura Pausini, Claudio Baglioni, Michele Zarrillo ed Eros Ramazzotti. Era un tipo che dipingeva tramonti, componeva sonetti e coltivava rose. Insomma aveva tratteggiato un quadro abbastanza chiaro. Avrei ricevuto un Cuore Romantico!!!!! Alle 14.00 l’intervento era bello che concluso. Ho pagato la clinica e mi sono involato a Nuoro. Il giorno dopo dovevo correre l’Ora in Pista.

La notte è stata agitata. Non ho dormito bene. Ma il dottore mi aveva messo sull’avviso, ci volevano almeno 48 ore prima di abituarmi al nuovo cuore. Se proprio non mi sentivo bene mi ha consigliato di prendere un aspirina per evitare il rigetto del nuovo cuore oppure un collirio. E difatti sabato stavo meglio. Il problema è sorto la domenica quando mi sono svegliato. Dentro ero un vulcano di sentimenti, il mio cuore pareva il campo di battaglia di Ivo Jima talmente scoppiettava!!!!! Non riuscivo a contenere tutto quel trasporto che si manifestava con l’irrefrenabile desiderio di scrivere lettere piene di amore. Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo, sentivo dentro un uragano che devastava tutto ciò che incontrava. Alternavo momenti di poesia ed entusiasmo senza confini ad altri di grande tormento e sconforto. Alla fine ho telefonato al dottore chiedendo se era normale la cosa e lui mi ha detto che avevano sbagliato. Il cuore che mi avevano trapiantato era il cuore di un Innamorato folle e non di un semplice innamorato!!!! Mi ha suggerito di prendere un antidolorifico per una settimana che forse mi sarebbe passato.

Ma la notte successiva non c’è stato niente da fare. Non ho chiuso occhio. Non facevo altro che sognare di correre in spiaggia mano nella mano, di far scivolare delicatamente le mie mani sul corpo di una donna sdraiata sul letto illuminata dal riverbero del chiaro di luna. Ho scritto 2826 pagine di lettere piene di passione, poi sono andato in spiaggia ed ho scritto “ti amo sulla sabbia”. Il mio corpo tremava come un trattore in salita, il mio cuore batteva come il miglior Roger Federer, i miei occhi piangevano scavando solchi profondi nelle guance. Dopo anni con un misero cuore insensibile mi ritrovato prigioniero del più grande “Cuore Innamorato” che fosse mai esistito. Ma la cosa peggiore era che tutto ciò che provavo non sapevo per chi lo provavo!!! Il dottore non mi aveva rivelato il nome del donatore ed io non potevo nemmeno immaginare chi fosse il destinatario di tutto quell’amore!!! Avevo un desiderio di tenerla tra le braccia, di sussurrargli le cose più dolci, di fare l’amore a tutte le ore, di stringerla così forte affinché nessuno potesse strapparla da me. Ma dopo alcune notti insonni mi sono deciso ad agire. Lo facevo per il mio bene. Rischiavo di non dormire più, e chi dorme non piglia pesci e siccome a me il pesce piace l’idea di non doverne più mangiare per colpa dell’amore un po’ mi seccava. Ho preso il primo volo per Ginevra e mi sono recato di nuovo nella clinica. Mi sono travestito da barella per non dare nell’occhio e sono riuscito con la complicità di un inserviente ad entrare nella stanza degli archivi che conteneva le cartelle dei donatori suicidi. Finalmente ho trovato il mio, era uno svizzero-francese dal cognome profetico; Andreas Vitdemerd. Nel fascicolo c’era scritto che si era tolto la vita a causa di un amore non corrisposto. Tale Janine Iceberg di Glasgow. Chi era costei ho pensato? Purtroppo il fascicolo era secretato e non c’erano né foto né dati anagrafici dei due. Ma la cosa non aveva rilevanza. Oramai avevo deciso che avrei rintracciato Janine e che avremmo trascorso il resto degli anni insieme abbracciati.

A Glasgow ho assoldato un detective privato. E’ stato abbastanza semplice trovarla. Stava in una struttura per ricovero di anziani. Ho immaginato che lavorasse o nel settore amministrativo oppure facesse da infermiera o badante. Non m’importava!!!! Il mio Cuore Innamorato non aveva pregiudizi, non guardava ruoli, incarichi, classe sociale o altro. Era manovrato solo dall’amore ed era lì per dispensarlo totalmente a Janine. Ma Janine stava al terzo piano, non poteva alzarsi dal letto per via dell’artrite. Aveva 92 anni e non portava più i denti. Mi ha raccontato che Andreas ne aveva 96, quattro più di lei e che si erano conosciuti mentre gli mettevano il catetere. Purtroppo al cuor non si comanda……e la notte la trascorremmo assieme…. Non le sembrava vero che un giovane come me fosse così innamorato di lei!!! Trasecolava al pensiero di essere stretta da braccia forti…..e quello che successe quella notte non potrò mai dimenticarlo…aveva un energia fuori del comune, ma che dico fuori della provincia e della regione, mi travolse con un impeto inusitato...le finestre tremarono, i muri ballarono, i lupi ulularono....che notte...

Per questo il consiglio che vi do è di stare attenti prima di prendere decisioni in materia di cuore….perché il cuore non ha un navigatore ma prende la sua strada…..e la mia mi ha condotto da Janine, simpatica, dolce, materna (o nonnerna) ma pur sempre di 92 anni…….

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