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Sfogliare un quotidiano di questi tempi o guardare un telegiornale richiede una buona dose di calma e una predisposizione anche fisica a non lasciarsi coinvolgere dalla inusitata e a volte gratuita violenza che ci viene propinata nella cronaca nera.

A fatica riesco a comprendere il perché l’amore si trasformi in maltrattamento e angheria fino a sfociare nel dramma. E ci vuole davvero tanta comprensione cristiana per non improvvisarsi “giustizieri” alla Charles Bronson e fare una bella pulizia di un certo genere umano. La violenza sulle donne è sicuramente uno dei reati più meschini che evidenzia quanto spregevole possa essere l’uomo, perché un uomo che si fa forza in ciò che pensa e fa della sua superiorità fisica mi ripugna e mi disgusta.

Ma non voglio parlare di femminicidio. Credo di frequentare persone per bene che quando si alzano al mattino hanno sempre una parola tenera nei confronti della propria compagna di vita. Però è lo spunto per consigliare la visione di un film della categoria “classic”, un film senza tempo di quelli che si ha piacere a rivedere periodicamente. E l’estate è forse la stagione migliore per riscoprire questi piccoli capolavori. In una di quelle serate di agosto in cui la città pare essersi svuotata e fuori oltre alla calma piatta di un giorno senza vento e al caldo opprimente che ti fa desistere dal prendere la strada che conduce al letto, mi sono imbattuto in un film che vidi per la prima volta nel lontano 1991 a Cagliari al cinema Capitol. Thelma e Louise è il titolo e ricordo ancora il sapore dolce che provai nel vederlo a quell’epoca quando avevo solo 25 anni e tanti sogni nel cassetto….oltre l’imminente chiamata al servizio militare. Avevo una storia oramai decotta con una ragazza del sud:-) e tanto era il bisogno di metterci una pietra sopra. Thelma e Louise è un road movie di quelli che adoro, che pur partendo da una scena di violenza nei confronti di una donna da parte di un viscido maschilista, approfondisce il tema del viaggio e della libertà. Non ho mai pensato che fosse un film femminile né tantomeno femminista. L’ho sempre rivisto con gli occhi, e con il cuore, di chi ritiene che nella vita ci siano momenti in cui devi chiudere un cerchio definitivamente, mettere una porta blindata sul passato e aprirne una nuova che ti conduca in un luogo da scoprire senza più i suoi fantasmi.

Però il cuore della notte, e soprattutto My Sky col suo telecomando, ha anche il pregio di consentirti di rivedere certe scene, di ripassarle quando ti sembra di aver perso qualcosa o di non aver colto un passaggio importante, una frase simbolica, un paesaggio evocativo….e questo film ne è in abbondanza intriso. Una su tutte: ”Quando una donna sta piangendo non si sta divertendo!!!” oppure “Non farmi domande così non ti risponderò con bugie!”. L’Arkansas, l’Oklahoma, il Colorado fino all’epilogo straziante sul Grand Canyon attraversati in lungo e in largo come luoghi dell’anima, come metafore della vita, periodi più o meno dilatati che rappresentano tappe di un percorso unico in fuga da un presente senza sogni e verso un posto in cui ancorare la nostra nave…accompagnati da incantevoli immagini non stile Marlboro Country ma più quali specchi in cui riconoscere se stessi nei colori e nella morfologia di ciò che ti circonda. C’è una scena nel cuore della notte in cui vengono esaltati i massicci contrafforti del west America negli occhi sperduti della protagonista immensa nel mostrare come si senta sola e perduta nella vastità di quelle terre e che infondo simboleggia, forse, la sconfinata solitudine che c’è nel profondo del cuore.

Accompagnato da una colonna sonora in perfetto stile west coast gli oltre 120 minuti trascorrono veloci senza mai farti venir voglia di alzarti dalla poltrona. Una sera in cui ero profondamente annoiato ho gustato, anzi rigustato, fotogramma dopo fotogramma questo lungo e appassionante viaggio verso la libertà. Mi è quasi venuta voglia di prendere la mia macchina e guidare tutta la notte….ma poi il fatto di saper di dovermi alzare alle 4.30 del mattino per correre il lungo con gli amici mi ha fatto desistere….

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