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Il riassunto periodico di una settimana di allenamenti non poteva non essere aperto con una breve nota di commento sui recenti fatti delittuosi di Banari che potete leggere, invece di fare le parole crociate sotto l’ombrellone, nella prima pagina del sito.

Ma passiamo ad argomenti più interessanti di questo. Ieri nella mia rubrica del lunedì “Superluis risponde” leggevo la lettera di una mia fan di 16 anni, Samantha…che se non te le dice te le canta, che recitava all’incirca così: “Ciao Supergigik, ho letto l’ultimo tuo post in cui discettavi di una settimana zoppa per via di un allenamento andato male. Ho pianto tutta la notte talmente tanto che quando mia madre si è svegliata pensava di aver dimenticato il rubinetto dell’acqua aperto!!! Io tifo per te e sono convinta che ritornerai grande….o quantomeno medio!”. Allora innanzitutto grazie Samantha per le belle parole che spendi per me e in un periodo in cui i consumi calano vistosamente trovare una persona che spende è di per se eccezionale. Comunque sono lieto di informarti che la settimana dal 5 agosto all’ 11 è andata bene…..quasi bene…benino, ma non esageriamo. Novantasette chilometri corsi, sette giorni su sette con le scarpette, tutto il programma rispettato alla lettera….ma non al numero. E questo è un rilievo di non poco conto. Ma come già detto fino alla nausea in questo momento mi sto soffermando poco sulla qualità altrimenti abdico e mollo l’idea di correre a Francoforte. In questi sette giorni roventi in cui il nemico era l’opprimente calura del anticiclone africano c’erano due piatti forti da assaporare e, chiamiamolo pure così, un “contorno raffinato”. Il resto era fondo lento in parte rigenerante in parte costruttivo. Rimango sempre dell’idea che correre con sensazioni di gambe brutte aiuterà molto in seguito in maratona ad affrontare i momenti no che si presenteranno per questo non rinuncio mai ai 10 km dopo allenamenti molto intensi.

Il primo allenamento era un lavoro di ripetute medie, da 1000 metri, da correre con recupero attivo della stessa misura. Sei mille seguiti da altrettanti mille per un totale di 12 km. Che con annessi e connessi ti portano a correre 17/18km in totale. Un tempo questo lavoro lo svolgevo a 3’45’’ nel veloce e a 4’00” nel lento, oggi lo sto facendo a 4’00 con recupero a 4’15, dalle nostre parti si suole dire…una bombica…ma conto quando alzerò il numero di ripetute di scendere di cinque o dieci secondi, almeno così spero….sempre non imperversino gli effetti del detto “chi vive sperando….” e qui mi fermo altrimenti devo inserire il bollino rosso per la lettura di questo articolo. Esiste una regola: Per fare bene questi allenamenti bisogna essere bravi in matematica in quanto tenere il conto dei giri e delle distanze richiede grandi doti da calcolatore o calcolatrice. Ma i ritmi non m’importavano più di tanto, qualsiasi accostamento agli anni passati era davvero ardito e fuori luogo, avevo però bisogno innanzitutto di concludere il lavoro, anche per evitare che le fatture dell’idraulico della famiglia di Samantha lievitassero troppo, per capire se c’erano i presupposti per andare avanti con un programma strutturato oppure lasciar perdere e correre lunghi, medi e progressivi a sensazione senza ambizioni di alcun genere per la 42km. Giovedì quindi ero molto soddisfatto nonostante i tempi modesti, anche se la modestia è sempre stata una mia virtù, ma quantomeno rispettati. Avrei potuto osare di più? Forse si perché i tanti km in salita percorsi iniziano a dare segnali di ottima resistenza alla distanza. Domenica invece è stata la giornata del primo vero lungo o pre-lungo. 26 km corsi nella provinciale che da Nuoro conduce a Loculi paesino della Baronia noto perché nessuno lo nota. Se a Padova ammiri la “Scrovegni Chapel” qui se ti va bene puoi visitare la “Scrofegni Ovil”. Sono andati bene, la media finale è stata un 4’22 che è comunque al di sopra dei ritmi dei lunghi corsi in altre occasioni ma che come già detto ha una valenza psicologica enorme in un momento in cui il mio stato di forma ha raggiunto i minimi storici…..e anche geografici!

Sveglia ore 4.30 del mattino, alle 5.15 devo prendere Riccardo e alle 5.30 appuntamento in Pineta dove mi aspettano altri valorosi, persone che hanno le setole al posto della pelle e utilizzano la stessa mutanda da una settimana, pronti a percorrere circa 30 km di macchina per recarci dove tutto avrà inizio. Alle 6.00 siamo belli che pronti e si parte. Il clima è piacevole e sopportabile, l’irrigazione nei campi adiacenti la strada rinfresca e dà sollievo e refrigerio al corpo e l’aurora sta per lasciare spazio all’alba coi suoi colori a tratti pallidi più sovente tiepidi. Il podista ha anche un cuore romantico e non può, e non deve rimanere indifferente, a queste perle che la natura sa offrire. L’ombra del podista non si ferma sia quando si spegne in un algido crepuscolo sia quando ha vita all’albeggiare mentre lascia la traccia nella rugiada bianca. Le nostre sagome vengono notate con sguardi attoniti dai rari driver, perlopiù allevatori della zona con le mani ancora umide di latte di pecora, presenti a quelle ore nella strada che va in direzione Nuoro nota come Marreri. La scelta di un lungo qui è dettata dal fatto che è l’unica zona nel raggio di 100 km che presenta un dislivello sostenibile e percorribile nelle lunghe distanze. Non è pianeggiante ma non ci sono nemmeno grosse pendenze, è comunque molto muscolare e ciò è dovuto sia al manto stradale non perfetto sia per via dei falsipiani presenti. Non fidatevi mai di un falsopiano perché spesso è più una sincerasalita. Contro ogni previsione, anche quelle di meteo.it, è mio fratello a fare il ritmo nei primi km. La sua partenza scoppiettante ha l’effetto di frenare il mio sangue nelle vene e ci vorranno diversi minuti prima di raggiungere il miglior equilibrio respiro falcata. Katia e Mario fanno allenamento a se. Il crono ci suggerisce che si viaggia ad un ritmo di 4’30 a km e questo puntuale fino al 13km direzione Nuoro quando si gira per ritornare al punto di partenza. Gianni e Giuseppe prendono il largo, P.Paolo aveva già girato 2 km prima, rimango con Armando e Ricky gli unici per il momento coi quali ho stabilito un affinità elettiva nella corsa, siamo in totale assonanza cronometrica e con loro terminerò questa prima vera fatica in un leggero progredire. Discrete sensazioni di tenuta ma sono ancora lontani i ritmi, soprattutto della seconda parte, di una volta. C’è ancora molto da lavorare ma va bene così. Chi si accontenta gode....e siccome è da un pò che non faccio all'amore....

Insomma, la settimana mi soddisfa compreso il progressivo soft che ho inserito di 15km che fa tanto sostanza. Spero che i miei affezionati lettori si appassionino sempre più alle gesta del più sfigato supereroe che la Sardegna conosca e che culminerà nel gran finale di Francoforte dove come nelle migliori prefazioni Marvel…..niente sarà mai più come prima!!!!

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