Questo sito web utilizza cookie tecnici necessari per il corretto funzionamento delle pagine; NON sono utilizzati cookie di profilazione finalizzati all'invio di messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dall'utente nell'ambito della navigazione in Rete. Il sito web consente l'invio di cookie di terze parti (tramite i social network). Accedi all'informativa estesa, per leggere le informazioni sull'uso dei cookie e su come scegliere quale cookie autorizzare. Cliccando sul tasto "Va bene, ho capito!" o proseguendo nella navigazione, si acconsente all'uso dei cookie. Diversamente è possibile leggere l'informativa estesa.

Typography

Ho riscritto l’apertura di questo breve resoconto una decina di volte. Oggi proprio non mi riusciva. E si che quando mi perdo nel mio spazio tempo non mi manca la vena, a volte forse retorica, di lasciare che le parole si susseguano con immediatezza e facilità. Però se rileggo quello che ho partorito ricambio tutto.

E oggi leggo e ricambio sistematicamente perché non mi piace come sto scrivendo. Potrei buttarmi tra le braccia confortevoli di una prefazione preconfezionata di qualche quotidiano ho pensato! “Si è svolta ad Orosei nell’area protetta di Bide Rosa la nona edizione della manifestazione organizzata dall’Atletica Amatori Nuoro “Di corsa nell’oasi di Bide Rosa”. Al via tutti i migliori specialisti isolani”. Ma no, questo inizio non mi piace per niente. Ha il classico taglio giornalistico del copia e incolla domenicale. Riproviamo. Mmhh, mumble mumble…..mmhh, niente ho proprio un enorme difficoltà a scrivere qualcosa di originale. Ovviamente quando giungi alla nona edizione di una gara e nelle precedenti otto hai fatto sempre il tuo reportage è normale che ti ritrovi a descrivere lo stesso scenario che cambia nella sua apparente immobilità. Ma Bide Rosa ha quel qualcosa di tipico e caratteristico che la distingue da altre perle naturalistiche distribuite equamente in tutta la Sardegna che col trascorrere degli anni, grazie all’ala protettiva dell’Ente Foreste Sardegna, muta impercettibilmente in positivo lasciando il frequentatore di turno incantato. Riuscire nell’intento di far percepire a colui che legge quello che hai provato tu nel percorrere in lungo e in largo i suoi sentieri, i suoi incamminamenti, i suoi tratti in parte rivestiti di lussureggianti alberi di specie svariate e in altri rivestiti della nota macchia mediterranea non è ipotizzabile. Non ci provo nemmeno perché sarebbe un esercizio inutile e dannoso. Come posso riuscire a far comprendere l’intenso profumo delle piante di mirto o del rosmarino che è possibile avvertire aggirandosi lungo il litorale che si apre a te d’incanto mostrandoti le sue incontaminate spiagge di sabbia bianca finissima e il suo mare cristallino? O è possibile partecipare l’incredibile gioco dei ginepri che sembrano misteriosamente nascere dalle rocce rosse granitiche che caratterizzano l’intera area? Puoi ricreare il suono del mare che rintrona costantemente scivolando ritmicamente sulla battigia? Non ci provo nemmeno. Queste manifestazioni in simili aree con ecosistemi che hanno una loro identità, ed in Sardegna finalmente sembra sempre più che se ne capisca il piacere di frequentarle, nascono proprio per dare l’opportunità di fare una cosa che si ama, quale è correre, con uno spirito differente da quello agonistico competitivo. Quando organizziamo il cross di Ugolio mettiamo in mostra un percorso che esalti le qualità tecniche e fisiche degli atleti, alla CorriNuoro vince il concetto che la gara è gara e ciò che conta è duellare per giungere prima dei rivali, sportivamente parlando. A Bide Rosa invece ci piace l’idea di far capire che in Sardegna esistono angoli di paradiso che non conoscono la triste mano edificatoria dei nostri amministratori. Puoi decidere di farti una lunga passeggiata costeggiando lo stagno di Sa Curcurica, oppure puoi sempre distenderti a prendere il sole senza timore che la massa volgare e caciarona disturbi la tua quiete e poi tuffarti nel nostro mare invidiato da tutti per rigenerarti della stanchezza della tua performance nella sua acqua fresca. Ma puoi anche decidere, se ti rimane ancora un po’ di birra in corpo, di salire lungo le rosee colline antistanti che proteggono ed isolano quelle spiagge dall’invasione dei turchi o dei barbari e fermarti ad osservare tutto il golfo di Orosei e poi scoprire che c’è ancora qualcosa capace di toglierti il fiato.

Chi come me si occupa dell’allestimento del percorso conosce ogni angolo di Bide Rosa e ogni volta che lavora per prepararlo non riesce a rimanere indifferente alla sua bellezza. Quando penso che in Sardegna si moltiplicano le manifestazioni in paesi brutti e anonimi rifletto sul fatto che dovrei orientare sempre più le mie scelte verso quel tipo di gara che esaltano il nostro patrimonio naturalistico l’unico che oramai è capace di differenziare questa terra povera. Con Bide Rosa proviamo a fare questo, ma iniziative come la mezza de La Maddalena – Caprera e altre ancora saranno sempre più nel corso degli anni le mie ispiratrici quando deciderò di spostarmi per correre, senza dimenticarmi degli amici ai quali farò sempre visita alle gare da loro organizzate.

Mi rimane qualche riflessione da fare? No, finirei col ripetermi. Però qualche ricordo in un periodo in cui la strada che percorro è zigzagante invece di essere dritta rimane. La lunga e piacevole chiacchierata con Riccardo su Custer e sulla frontiera selvaggia americana lungo la spiaggia intenti a raccattare fettucce e ferri col sudore che non dava tregua prima di un piacevole tuffo in acqua per ripulirsi dalla polvere incamerata. La mia guida da rallista, povera la mia auto, per recuperare il giornalista e l’operatore di Videolina 15 minuti prima del via della gara finiti ahi loro miseramente in panne! Il lungo di 34 km della mattina prima alle 11 del mattino con 30 gradi percepiti e un afa tremenda che ci ha disintegrato….e il successivo spostamento a Bide Rosa per tracciare il percorso che mi ha lasciato infine una spossatezza che non provavo da anni o che forse non avevo mai provato. L’acuirsi del dubbio sulla possibilità che la mia maratona a fine ottobre programmata da tanto tempo non sa da fare mentre percorrevo gli ultimi km prima dell’arrivo con le gambe che parevano sequoie dello Yosemite Park talmente erano dure e pesanti.

I miei pensieri ottobrini sono come nuvoloni neri che si spostano sferzati dal vento impetuoso del nord, i miei occhi si perdono in un lontano tornare indietro in quel giardino sfiorito di memorie che osservo disincantato e il mio cuore e il mio animo purtroppo non hanno un interruttore che si può spegnere a piacimento quando ti sembra di non riuscire a contenere l’amarezza che sopravanza…..non ci resta che correre

BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS

Blogger

Blog - Login Form

Fai il login per poter scrivere un articolo.

Ricordami

Grazie. Il tuo articolo è già visibile sul blog.