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Sono qui a pochi metri dal palco. Uno forse due non di più. Un palco minimalista. Piccolo, potrebbero starci quattro, cinque persone. Sei forse starebbero già strette. Una batteria essenziale al centro poco dietro, un piccolo piano color ebano senza coda proprio davanti a me. Ma la scelta di stare lì davanti a quel piano non è casuale.

I microfoni per il bassista e i due chitarristi. La piccola arena si riempie solo pochi istanti prima che le luci si spengano. Sono quasi le 22.00 ed Io sono qui solo per lei. Ho atteso tanto questo momento….forse troppo. Volevo aprirmi a lei da tempo, abbiamo trascorso tante ore insieme senza mai stancarci, ed io anche se lontano l’ascoltavo e riascoltavo senza mai perdere interesse, trovando sempre nuove melodie, nuove ballate, nuovi pensieri vivi e presenti. Le sue parole, la sua voce non mi stancava mai. E’ da tanto che ci pensavo ma non ne trovavo il coraggio o forse mancava solo l’occasione giusta. Quella perfetta o imperfetta. Poi una notte qualunque….ho capito che stavo implodendo e che non riuscivo più a contenere i miei sentimenti. Li ho tirati fuori urlando, gridandoli a squarciagola senza paura….ho lacerato il mio cuore col bisturi delle parole e come in un parto cesareo ho atteso che mi ricucissero….o forse sono ancora in attesa che qualcuno lo faccia… e non me ne pento perché i miei passi sono sempre stati evidenti come orme sulla sabbia….non aveva più senso nascondere ciò che era manifesto. La mia invisibilità si mostrava per quello che era…

E’ apparsa davanti a me col suo sorriso infinito e quei cappelli arruffati. Sola accompagnata da un tenue fascio di luce. Si è accomodata sullo sgabello davanti al piano a solo un metro da me. Le prime note hanno da subito acceso la notte. Una nostalgica melodia in ricordo di qualcuno oramai andato, un atto d’amore forse, un piccolo tocco umano per non dimenticare prima che il travolgente mix di r’n’r, blues e soul catturasse tutti i presenti. Ma io sapevo che era qui solo per me stanotte. Beth è qui per me perché ha una missione da svolgere, lei è la trasposizione reale del mio sogno. Il sentimento che diviene musica o la musica che si trasforma in affetto e passione. Lei è poesia. Intensa, senza veli, appena mormorata, sussurrata. Poesia per me. E’ come se avessi ingurgitato una qualche pasticca lisergica in una capanna del sudore di origine tribale che mi ha catapultato in un mondo in cui le emozioni prendevano la strada dei miei desideri irrealizzati. Oramai non sei più padrone delle tue emozioni……lei è venuta a prendersele, a orientarle, a veicolarle a suo piacimento….ma lei può fare tutto questo…

Quando la notte ha trovato il suo cuore appare di nuovo sola. E’ il momento che aspettavo da sempre. Adesso siamo solo io e lei. La mia fantasia prevale su tutto. Le sue dita si posavano sui tasti color avorio del piano con la stessa delicatezza che ha una mano quando scivola sul corpo della donna che ami. Guarda solo me, ha occhi solo per me, la sua voce è solo per me, la notte ci appartiene e ci aspetta sembra voler dire. “Take it easy on me” ha inizio….quella struggente malinconia che divora il cuore sembra non aver pietà, pare non conoscere più fine. Sei lì immobile che ti apri senza più remore, che butti giù i portoni che avevi eretto e spalanchi le finestre del tuo cuore. Sei lì solo per lei perché sai che esiste solo lei adesso e che non ne puoi fare a meno. Sei lì perché hai bisogno di lei e perché lo hai sempre saputo che niente ti può importare quando c’è lei. Perché adesso esiste solo lei. Lei mi sfiora, mi sussurra, mi racconta…..è lì solo per me, è l’incarnazione del mio sogno, la materializzazione delle mie notti inquiete, e la sua voce incanta, il suono del piano è un ruscello che mi attraversa, la sua voce è un fuoco d’inverno…..per un attimo tutto diventa possibile quando chiudo gli occhi…

Grazie Beth, con te i sogni non muoiono mai…e in una notte in cui mi sentivo solo e stanco mi ha fatto sentire vivo…

Beth Hart - Take It Easy On Mw - Ballad Struggente

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