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Blog - Carla Fadda
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Ricordo che l’anno scorso la prima edizione della Corri per il porcetto, nata dalla brillante intuizione di alcuni soci, cadeva proprio il giorno nel quale il mio figlio maggiore tornava da una vacanza-studio in Inghilterra e con Alessandro dovevamo andare a prenderlo all’aeroporto di Cagliari.

Facemmo in tempo a vedere qualche passaggio tra il primo e il secondo frazionista e poi più niente. In viaggio parlammo del dispiacere di non aver potuto presenziare di più ma poi il ruolo dei genitori felici per il ritorno del proprio ragazzo prevalse su ogni altro pensiero. Da allora avevo rimosso, avevo sentito racconti e anche alcune sterili polemiche ma avevo archiviato come un’altra delle belle giornate che l’Amatori sa donare ai suoi soci e a tutte le persone che ne conoscono il valore.

Sto correndo a singhiozzo alternando con il nuoto, come al solito rispettando i tempi del mio ginocchio cagionevole di salute, sempre con l’aiuto di Luigi che comunque mi supporta e mi sopporta anche se è ben cosciente che come allenatore da me non avrà alcuna soddisfazione: per fortuna ha ben altre potenzialità nel suo gruppo. GheppardeSulla lista si incomincia a parlare della seconda edizione della Corri per il porcetto, questa volta addirittura I Campionato italiano! Quando Pierpaolo ci presenta l’anteprima della locandina è un piacere osservarla nei particolari perché è realizzata veramente bene ed è subito comprensibile che lo sport si sposerà con la goliardia continuando a mantenere gli obiettivi che si prefigge sempre di raggiungere.

Penso che darò una mano, mi piacerebbe stare nella postazione dei versatori di birra nonché giudici dell’avvenuto svuotamento del bicchiere per il passaggio del testimone, ma non ci penso più di tanto. Un giorno con le amiche Paola, Nicoletta e Gisella con le quali sto correndo dei chilometri leggeri, felici e spensierati, decidiamo per curiosità di chiedere a Luigi se può dedicarci un po’ del suo prezioso tempo per farci vedere il percorso. I tre e passa km sono faticosi ma divertenti e comunque per me l’esperienza muore lì con qualche chiacchiera e risata all’ingresso della pineta di Ugolio. gheppardeQualche giorno più tardi Luigi mi manda un messaggio: - Vuoi far parte della mia squadra? Sinceramente penso in uno sbaglio di destinazione, anche perché l’anno scorso il suo gruppo è arrivato secondo, ma deciso mi dice che non c’è alcuno sbaglio e contenta di questo invito dico di sì! Non so ancora chi saranno gli altri componenti, un po’ mi dispiace perché azzererò ogni loro possibilità di vittoria ma è proprio allora che Pierpaolo comunica la formazione della sua squadra. Allora capisco! La competizione, questa volta, si inchinerà al divertimento con la fusione nello stesso gruppo di podisti di vari livelli.

Il nome iniziale della nostra squadra è veramente brutto, ma soprattutto non troppo realista, Le illibate, ma dalla mente creativa del capogruppo nascono Le Gghepparde (si notino le doppie che hanno lo scopo di rafforzare la sensazione di aggressività per ‘distruggere psicologicamente’ gli avversari), che nei giorni a venire si evolverà ne Le Gghepparde sarde. Scopro così che le altre compagne sono Antonella Mazzella e Daniela Casandra (non avevo dubbi che sarei stata la più lenta del gruppo).

Non poteva bastare così, siamo andati alla ricerca di un abbigliamento adatto a rappresentarci e lo abbiamo anche trovato tra l’altro a prezzi stracciati al 70%. Le battute sul nostro gruppo whatsapp abbondavano, dovevo evitare di leggere i messaggi in pubblico perché puntualmente ridevo da sola come una pazza. Ci potevamo far mancare una colonna sonora? Noooo! E allora ecco Luigi in un momento di massima ispirazione, crediamo in bagno, crea un testo ‘strabiliante’ e ce lo invia. Quindi Antonella decide di farci registrare mentre con tono sensuale ripetiamo il nome della squadra. Lei non riuscendo nell’impresa registra la sua contagiosa risata. Quando tutto sembrava pronto e si svolgevano gli incontri tra i soci per coordinare gli impegni e dare le mansioni, inaspettatamente Antonella ci invia una registrazione sensazionale: testo e musica, voci sensuali e risata tutto mixato da un suo amico con il risultato di un vero tormentone estivo, troppo ridere!

Carla e JoeleIl resto posso riuscire a raccontarlo? Una serata che non avrei mai immaginato! Una festa di fantasia, colori, gioia e simpatia. Sport, valorizzazione dei nostri spazi verdi e conseguente educazione al suo rispetto, goliardia, socializzazione, divertimento, emozioni stampate indelebilmente nei ricordi di chi ha vissuto questa magica serata d’estate. E’ stata una sfilata di sorrisi, una vagonata di risate, un treno di gridolini di euforia, dal benvenuto alle squadre fino alla condivisione della ricca cena e delle divertentissime premiazioni, passando per i passaggi di testimone, le file di bicchieri pieni di birra, la fatica e la soddisfazione negli arrivi, un pubblico perfettamente in sintonia e un clima assolutamente elettrizzante. Voglio che in questo momento finale il mio scritto acquisti un tono serioso e di riflessione. Penso che le opinioni di ognuno di noi abbiano sempre importanza perché esprimono qualcosa in cui noi crediamo, proprio per questo rimangono con il valore che meritano solo quando son costruttive, le distruttive non hanno senso di esistere.

A questo proposito voglio dire che anche mio figlio, che ha dodici anni, ha partecipato alla gara mettendo in pratica quell’importante parte del regolamento che diceva che i minori di 18 anni avrebbero dovuto correre 300 m in più così come gli adulti che non si sentivano di bere il bicchiere di birra alcolica o analcolica che fosse: io questa la chiamo educazione, rispetto delle regole, non istigazione al bere.

E’ proprio vero, dopo questo NIENTE SARA’ PIU’ COME PRIMA! :-)

Grazie a tutti, meravigliosi come sempre.

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