Dal Senato a Bidderosa: un omaggio alle donne

Quando esce il sole sembra capace di far dimenticare il peggio. Con Antonella (Mazzella), Francesca (Fronteddu) e Pina, dopo una breve tappa caffè ci dirigiamo verso Bidderosa dove ci aspettano gli altri della società che hanno avuto le forze, il coraggio di alzarsi molto prima di noi nonostante la stanchezza dovuta ai preparativi dei giorni prima.

Viaggio piacevole e divertente. Pina è simpatica quando ti fa i trattamenti nel suo bellissimo Centro Estetico, ti fa sorridere anche quando fa la ceretta ma quando non lavora è veramente un fenomeno, come racconta le cose lei forse solo Francesca. Anto più silenziosa ma con una splendida e contagiosa risata, impressa a fuoco nella memoria grazie ad un recente brano ancora al primo posto nella hit parade della Società, ha riempito l’abitacolo dell’auto di gioia.

Al nostro arrivo troviamo all’ingresso i bravissimi soci parcheggiatori ormai collaudati e pronti a tutto, e tra gli altri il sorriso affettuoso di Tonino che ci ha stretto subito le mani con la sua dolcezza senza neanche farci scendere dalla macchina.
Raccontare l’impegno di tutti è ormai ripetitivo ma non lo è narrarlo sottolineando quanto è piacevole incontrarsi, stringere mani, scambiare baci, abbracci, battute, chiacchiere e tutto questo in un fluido movimento che sembra organizzato nei minimi dettagli e che la maggior parte delle volte è il fondersi di voglia di fare e di capacità di capire dove serva il nostro apporto.

Meloni e uva non hanno scampo, in un baleno vengono lavati, tagliati e sistemati in vassoi.

Vivace movimento di maglie rosse nella zona partenza e arrivi, al tavolo del rinfresco, nelle isole ecologiche, nella zona pranzo e cucina. Man mano che i soci arrivano il tavolo dei dolci si riempie abbondantemente ma qualcuno giura che non ne rimarrà neanche una briciola… Previsione azzeccata!

Pierpaolo si sposta velocemente da una parte all’altra accertandosi che tutto stia andando per il verso giusto e rispondendo a dubbi o perplessità dovuti alle tante cose da fare. Per il pomeriggio, ci comunica, ha prenotato un’ennesima visita dal suo analista, cosa inutile visto che tutti sappiamo che non c’è niente da fare, il caso rimane disperato.

Ma torniamo alle donne; quelle che hanno corso nonostante si siano appena affacciate al mondo della corsa, le prime e le ultime; quelle che sono cadute sbucciandosi le ginocchia e sono comunque giunte all’arrivo con il sorriso; quelle che hanno tagliato il traguardo con il proprio bambino tenendolo per mano o dopo averlo portato dentro il marsupio per tutto il percorso di gara; quelle che si sono date coraggio a vicenda e sono arrivate mano nella mano; quelle che disinvoltamente si sono fatte un breve bagno in perizoma per rinfrescarsi creando un rallentamento nei ritmi di corsa maschili; quelle che con sorrisi, bevande e frutta fresca hanno accolto gli atleti stanchi e sudati; quelle che hanno partecipato alla distribuzione del pranzo donando gentilezza e allegria; quelle che hanno preparato e distribuito dolci, che hanno lavato le pentole, spazzato e lavato per terra; quelle che hanno trasportato pesi, aiutato a caricare il furgone, differenziato i rifiuti…

Qualcosa forse mi sfugge ma altri scritti colmeranno sicuramente le mie lacune. Non me ne vogliano i nostri uomini, siete unici e fantastici, ma questo scritto vuole essere un dono, un ringraziamento a tutte quelle donne dell’Amatori e non solo che sanno creare gruppo, che sanno essere squadra, che fungono da collante ma soprattutto dimostrano che oltre allo sport, alla prestazione, alla prestanza fisica c’è molto di più: un coinvolgimento emotivo che porta uomini e donne a stare insieme per portare avanti obiettivi comuni senza chiedere niente in cambio se non il benessere collettivo e proprio.

L’augurio per gli anni a venire è di mantenere sempre vivo l’entusiasmo rimanendo uniti e guardando nella medesima direzione pur percorrendo strade diverse.