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Avviso i gentili lettori che il titolo potrebbe indurre in errore ma giuro che anche qui si parlerà di sport!
Premetto che le cose di cui scriverò, nella scuola dove lavoro io, alcune esistono e altre no. Non specificherò quali perché va bene essere coraggiosi ed esprimere le proprie idee ma per diventare un parafulmine senza avere il potere di scaricare a terra non è proprio il periodo.

Scuola 2La scuola che vorrei è pulita, sicura, illuminata e scaldata dai raggi del sole che entrano da grandi vetrate. Le pareti sono colorate e non esiste il silenzio perfetto. Gli insegnanti all’ingresso accolgono i loro bambini, i genitori, i collaboratori scolastici e i colleghi con un sorriso ricco di disponibilità e di collaborazione, la loro priorità è fare in modo che gli alunni amino andare e stare a scuola proprio come loro.

Il dirigente scolastico entra ogni giorno nelle aule per salutare i bambini e parlare un po’ con loro; si confronta e prende decisioni, importanti e meno, insieme a tutti gli insegnanti, consapevole della professionalità e della gran voglia di lavorare di ognuno.

E’ una scuola dell’integrazione e non dell’inclusione, dove i bambini non possono essere etichettati come BES (portatori di Bisogni Educativi Speciali) ma solo aiutati nel loro personale cammino; dove gli alunni con abilità diverse devono sempre avere al loro fianco tutti gli insegnanti di classe compreso quello di sostegno, i propri compagni e l’assistenza per momenti particolari. La verifica degli apprendimenti dei bambini e del lavoro degli insegnanti non avviene con l’utilizzo calato dall’alto di sterili test uguali per tutti ma con l’osservazione giornaliera e non snaturata dal contesto di ogni attività.

I bambini sono gli unici esseri umani che se gli proponi di giocare, di fare ginnastica e di muoversi non ti diranno mai di no e allora perché costringerli a stare seduti per infinite ore?

E così c’è il giardino che corre lungo l’intero caseggiato e si può studiare, giocare, fare attività motoria e merenda nel curato prato verde.
Nei freddi e necessari giorni di inverno si va nell’attrezzatissima palestra dove è possibile fare qualsiasi attività partendo dallo sviluppo degli schemi motori di base fino ad arrivare alla presentazione dei vari giochi sportivi e all’assaggio di tanti altri sport, grazie all’insegnante diplomato Isef o laureato in Scienze Motorie che ha le competenze per rispettare i delicati equilibri del fisico e della mente in età evolutiva. Con il movimento si può imparare la matematica, l’italiano, la geografia, la musica e qualsiasi altra materia che l’insegnante sarà capace di trasmettere nei vari modi possibili.

La biblioteca è ricca di volumi, libri di ogni genere, tappeti e cuscini colorati tra i quali adagiarsi per gustarsi un’avventura. La bibliotecaria è un insegnante che ha già dato tanto in aula ma ha ancora tanto da donare alla scuola e ai bambini.
C’è un’aula per ascoltare, studiare e fare musica e un’altra per dipingere e esprimersi con le immagini e i colori.
La mensa offre cibi a chilometro zero e biologici dai quali prendere spunto per una sana educazione alimentare, attività da svolgere con la collaborazione di un nutrizionista.

Quanto ancora un Paese sviluppato come l’Italia ci metterà a capire che per i nostri bambini la famiglia, la scuola, lo sport e la salute sono gli aspetti più importanti per formare cittadini consapevoli del proprio straordinario ruolo all’interno della società? Per quanto ottimista a volte mi sembra di poter dire mai!

P.S.
Ringrazio, per la collaborazione e la consulenza, la straordinaria amica e preziosa collega Graziella Fois.

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