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Rassegna Stampa
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Un successo la terza edizione dell’iniziativa dell’Atletica amatori. I fondi aiuteranno la casa d’accoglienza dell’Amo...

Milleduecento magliette e scaldacollo rosa in piazza, almeno altre trecento presenze, amici e sostenitori tutt’intorno al tragitto, e persino un corridoio di Lambrette abbellite con le mimose per aprire il percorso lungo tre chilometri di sport e amicizia: per la terza edizione della Corsa rosa, insomma, ieri mattina tra le vie del centro di Nuoro c’è stato un vero bagno di folla. «Siamo al terzo anno di una manifestazione nata quasi per gioco – spiega dal microfono piazzato sul palco allestito in piazza Vittorio Emanuele, il presidente dell’Atletica amatori, Massimo Zara – e proprio con questo spirito giocoso noi dell’Atletica amatori abbiamo voluto continuare a organizzare questa manifestazione.

Siamo una piccola società sportiva ma ogni tanto ci piace ritagliarci uno spazio nel sociale e con questa Corsa rosa vogliamo ricordare che la violenza sulle donne esiste, è un grande problema, e che tante realtà e associazioni lo stanno affrontando. L’8 marzo, qui a Nuoro, c’è stata la vera manifestazione promossa dal centro anti-violenza Onda rosa, e oggi qui noi organizziamo un’altra giornata di sport e riflessione. I fondi che abbiamo raccolto quest’anno, attraverso la vendita delle magliette e degli scaldacollo, li devolveremo all’associazione nuorese Amo, che aiuta i malati oncologici e le loro famiglie». «Grazie a tutti voi – aggiunge poco dopo dallo stesso palco, la fondatrice dell’Amo, Maria Gambioli, insieme alla presidente Teresa Becconi – siamo qui oggi per una giusta causa.

L’Amo, l’associazione malato oncologico nasce nel 2006 per aiutare i malati e le loro famiglie. Abbiamo una casa di accoglienza in via Ballero e con i fondi che avete raccolto per la Corsa rosa vorremmo ampliare l’ascensore della casa e abbattere le barriere architettoniche esistenti. Ci sono, infatti, dieci gradini che rendono difficile l’accesso per chi è in carrozzella, e anche l’ascensore deve essere ampliato per poterli accogliere, perché altrimenti chi è in carrozzella non riesce a entrare. Dobbiamo eliminare tutte queste barriere». «Anche noi come Coni siamo qui oggi – aggiunge il presidente provinciale Sandro Floris – perché sosteniamo queste iniziative che servono per riflettere, e anzi crediamo che ne servano di più. Io proporrei che tutte le domeniche ci sia un momento di riflessione sul tema della violenza sulle donne. Prima di ogni partita o momento di sport». E così, dopo i saluti e gli interventi iniziali, anche la terza edizione della Corsa rosa è pronta a partire di gran carriera.

La marea di partecipanti – tra i quali spiccano pure molti uomini e un mucchio di bimbi e passeggini – è così entusiasta e carica che lo start viene dato due minuti prima dell’orario canonico: le 11. La marea rosa si fionda come un razzo verso la parte alta dei Giardinetti, risale il corso Garibaldi, poi si inoltra in via Roma e da lì verso il Comune, piazza Crispi, e poi di nuovo giù verso il Corso. È una festa di colori, sorrisi, amicizia, e sport, quella che accomuna ieri il serpentone rosa sotto un piacevole sole di primavera. Una corsa dove nessuno è perdente e dove tutti, invece, sono grandi vincitori. E alla fine, dopo tre chilometri di percorso che ognuno affronta come vuole – a passo spedito o di corsa, poco importa – c’è spazio anche per un bel rinfresco offerto dalle donne dell’Atletica amatori, e per un momento di danza scatenata sotto la guida dell’esperta Manuela Serra.

Di Valeria Gianoglio

nuova sardegna 2017 03 13 corsa rosa

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