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Angolo della Salute
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Proponiamo uno scritto di Angelo Orsini. Angelo è un atleta dell Circolo, ma anche un Farmacista ed un Tecnico (segue bambini che giocano a calcio). L'argomento tratta un problema importante per gli amanti del fondo. Sarà uno stimolo ad un controllo periodico dei propri esami ematochimici.

 

Anemia da sport

L’anemia, nonostante l’origine della parola possa trarre in inganno (in greco significa “senza sangue”), è una patologia che si verifica, in via generale, ogni qual volta il sangue non è adeguatamente ossigenato.
Ciò si verifica allorché l’emoglobina è presente nel sangue in una quantità inferiore a quella normale oppure quando i globuli rossi sono contenuti in numero insufficiente ovvero denotano anomalie di vario tipo (ad esempio sono di dimensioni più ridotte)
. L'anemia da sport è spesso causata da una carenza di ferro. Tale carenze si manifestano prevalentemente negli atleti di durata e possono dipendere da apporto inadeguato, cattivo assorbimento ed aumento delle perdite. Le perdite di ferro per via gastrointestinale nel soggetto sedentario rappresentano circa il 60% delle perdite (escluse quelle mestruali) e sono principalmente rappresentate da piccole perdite di sangue (circa 1 ml/die) e dalla disgregazione dei globuli rossi (emolisi). Dopo gare di corsa prolungata come ad esempio la maratona in più dell'80% dei soggetti si rilevano fenomeni di sanguinamento a livello gastrointestinale.

Si ipotizza che questo fenomeno sia legato ai numerosi traumi subiti dalle pareti intestinali durante l' azione di corsa e dal minor apporto di sangue all'intestino. Pur essendo modesto, questo sanguinamento causa perdite di ferro comprese tra i 0,7 e 0,9 mg. Le piccole perdite urinarie di ferro del soggetto sedentario (0.1mg/die) possono aumentare considerevolmente nel fondista. Si possono avere perdite di ferro anche alla maggior desquamazione delle cellule epiteliali causata dalla sudorazione. Questo aspetto ha tuttavia un contributo marginale nelle perdite totali di ferro nell'atleta di fondo. La quantità di sangue che una donna in età fertile perde ogni mese con le mestruazioni è compresa tra 30 e a 60 ml. Una donna che perde 60 ml di sangue per ciclo perde in media 1,0 mg di ferro al giorno, cioè 30 mg di ferro al mese. A queste perdite fisiologiche nell'atleta donna vanno aggiunte le perdite urinarie.Le carenze di ferro comportano riduzioni della concentrazione di emoglobina nel sangue e di conseguenza delle capacità prestative dell’atleta. Tali deficit si manifestano inizialmente con generiche riduzioni della forza e continuano con riduzioni progressive della potenza e della resistenza aerobica, particolarmente evidenti in atleti di mezzofondo e fondo.

Il ferro è un costituente essenziale dell'emoglobina e della mioglobina ed è pertanto legato al trasporto dell'ossigeno nel sangue; ha un ruolo importante nella produzione energetica ed è un costituente di molti enzimi. L' apporto raccomandato di ferro è di 12-16 mg/die, ma ci sono molte variazioni individuali (età, sesso, gestazione, ecc.) che possono aumentare o diminuire questo valore. Il ferro è fondamentale per la vita (serve per il trasporto dell'ossigeno nel sangue, per tenerlo depositato nei muscoli, per l'attività respiratoria cellulare, per la replicazione cellulare e per costruire la struttura di tessuti ed organi). Il ferro viene assorbito a livello intestinale e più precisamente nel duodeno e nel digiuno. L'assorbimento di Ferro dipende da molti fattori tra cui la produzione acida dello stomaco e l'integrità della mucosa intestinale. In un atleta di fondo tale apporto dovrebbe aumentare fino ai 17-23 mg/die.

Si considera che un'alimentazione equilibrata apporti circa 6-7 mg di ferro ogni 1000 Kcal. Tuttavia esistono alcuni fattori in grado di aumentare o di ridurre l'assorbimento di ferro. FERRO EME (Fe 2+ ) e FERRO NON EME (Fe 3+ ): più del 20% del ferro EME introdotto con la dieta viene assorbito a livello intestinale mentre meno del 5% del ferro non EME viene assimilato. Il ferro EME si trova nella carne e nel pesce, mentre il ferro non EME è contenuto nei vegetali, nella frutta, nei cereali e nelle uova.

Alimento Quantità Apporto di ferro
Carne magra 150g 6mg
Fagioli cotti 200g 5mg
Sardine in scatola 100g 5mg
Cereali per la prima colazione (controllare la tabella in etichetta) 30-45g 4mg
Fichi secchi 4 3mg
Carne scura di tacchino 120g 2mg
Semi di sesamo 20g 2mg
Verdura fresca cotta 90g 1mg
Vorrei sfatare il detto che se mangi spinaci diventi come braccio di ferro, è vero che contengono ferro, ma  in forma non riassorbibile. La theina, la caffeina, e le fibre riducono l'assorbimento intestinale di ferro mentre la vitamina C ne aumenta l'assimilazione e la funzione. L'assunzione di sali di ferro è generalmente in grado di normalizzare la situazione. I farmaci a base di ferro vanno assunti per bocca, accompagnati da un bicchiere d'acqua; dal momento che il cibo ne riduce l'assorbimento, andrebbero assunti a stomaco vuoto.
Tuttavia, se insorgono disturbi gastrointestinali, possono essere presi insieme o subito dopo i pasti. I preparati in soluzione vanno diluiti con acqua o succo di frutta e assunti preferibilmente con una cannuccia per evitare che macchino i denti (spazzolarli subito dopo l'assunzione del prodotto). Le compresse ''gastroprotette'' non vanno rotte o masticate prima dell'assunzione. Una efficace terapia  deve fornire all'organismo ferro sufficiente per normalizzare sia la produzione di emoglobina che le riserve di ferritina. Il ferro per os è il trattamento di scelta per la sua efficacia, sicurezza ed economicità (Tabella 2). La terapia deve essere condotta con un farmaco a base di Fe++ (per es. solfato ferroso) maggiormente assorbibile, assunto lontano dai pasti in due o tre dosi frazionate, per un totale giornaliero di 150-200 mg di ferro elementare negli adulti e di 3 mg/kg nei bambini.
In pazienti con meno di 10 g/dl di emoglobina, questo trattamento induce un'espansione dell'eritropoiesi da 2 a 4 volte il normale e un aumento dell'emoglobina di circa 0,2 g/dl al giorno. La maggior parte dei pazienti tollera bene la terapia con ferro orale, ma in circa il 10-20% dei casi possono insorgere disturbi gastrointestinali. Diarrea e stipsi moderate possono essere trattate sintomaticamente e in genere non richiedono una modifica della terapia. Disturbi del tratto gastroenterico superiore, come nausea, vomito e dolori addominali che insorgano circa 1 ora dopo l'assunzione del ferro sono invece correlati alla concentrazione di Fe++ nello stomaco e nel duodeno e impongono un adattamento della posologia. Farmaci che consiglio di usare sono: FERRO-GRAD (a base di solfato ferroso) 40 cpr  classe c  pz  E.11,90. FERLIXIT FL. (soluzione per uso orale e uso endovenoso) classe H   P  E. 4,23.
 
CIAO A TUTTI,   ANGELO

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